Siamo così abituati a trovare al supermercato tutta la frutta e la verdura che desideriamo, da non ricordare nemmeno se quello che abbiamo comprato è di stagione oppure no. Sappiamo che il concetto di stagionalità è particolarmente legato al nostro territorio e rispettarlo dona molti benefici, oltre a far bene alla nostra salute è anche un modo per risparmiare.

In Italia e soprattutto in Sicilia, abbiamo la grande fortuna di avere un clima mite che permette oltre la coltivazione di una grande quantità di frutta e verdura, anche di gustarli ben oltre la propria stagionalità.

La bella stagione e alle porte e in questo periodo cresce la voglia di gustare cose fresche e gustose, per questo vogliamo raccontarvi la storia del POMODORO partendo dalle sue origini, dalle sue molteplici proprietà, che mantiene anche quando è essiccato o cotto fino ad arrivare al suo svariato uso in cucina.

Come ci indica il suo bel colore rosso è chiaramente un ortaggio estivo, che possiamo gustare, secondo la sua stagionalità, da Giugno a quasi tutto Ottobre. 

ORIGINE e STORIA

Il termine pomodoro è da attribuire al botanico senese Pietro Andrea Mattioli che per primo documentò l’ortaggio in Italia nel suo “Medici Senensis Commentarii” del 1544 dove lo definì “mala aurea”,  tradotto letteralmente in italiano come “pomo d’oro“, per la sua caratteristica colorazione giallo oro prima della maturazione.

Nativo della zona dell’America centrale, del Sudamerica e della parte meridionale dell’America Settentrionale, il pomodoro veniva chiamato dagli Aztechi “xitomatl”, mentre “tomatl” indicava vari frutti simili in genere ricchi di succo. Si affermava, inoltre, che il pomodoro avesse delle proprietà afrodisiache e per questo motivo i francesi lo definirono “pomme d’amour”, ovvero “pomo d’amore”. 

Inizialmente si pensò che fosse una pianta velenosa perchè somigliava all’erba morella, anche se in effetti, tutte le sue parti verdi sono tossiche, in quanto contengono solanina, un glicoalcaloide steroidale che non viene eliminato nemmeno attraverso i normali processi di cottura, per tale motivo, il fusto e le foglie non vengono utilizzati a scopo alimentare.

Di fronte a questo dubbio, la pianta venne adottata insieme alla patata e a quella americana, come pianta decorativa. I più ricchi le posizionavano in bei vasi che ornavano finestre e cortili. Poco alla volta si capì che poteva essere utilizzata in campo farmacologico e gastronomico.

Fu portata in Europa nel 1540, dal condottiero spagnolo Hernán Cortés, che rientrò in patria con alcune piantine.

Così dalla Spagna, forse attraverso il Marocco o probabilmente attraverso il Regno di Napoli, allora di monarchia spagnola, la coltivazione del pomodoro, come pianta ornamentale, si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo, grazie anche al clima adatto per il suo sviluppo, soprattutto in Italia.

La storia documentata del pomodoro, in Italia, inizia a Pisa il 31 ottobre 1548, quando Cosimo de’ Medici ricevette un cesto dei pomodori, dalla sua tenuta fiorentina di Torre del Gallo, nati da semi regalati alla moglie, Eleonora di Toledo, dal padre, Viceré del Regno di Napoli. 

Anche se in realtà la prima regione italiana a conoscere la nuova pianta fu la Sicilia, grazie alla diretta influenza della Spagna, dalla quale probabilmente provengono le ricette italiane più antiche a base di pomodoro. 

Soltanto alla fine del Settecento la coltivazione a scopo alimentare del pomodoro si espanse in Europa. Nel 1762 furono definite le tecniche di conservazione grazie agli studi di Lazzaro Spallanzani che, notò come gli estratti bolliti e riposti in contenitori chiusi rimanevano inalterati. Nel 1809, un cuoco parigino, Nicolas Appert, pubblicò l’opera “L’art de conserver les substances alimentaires d’origine animale et végétale pour pleusieurs années”, dove fra gli altri alimenti era citato anche il pomodoro.

la pianta del pomodoro non sopravvive al clima invernale, ed è quindi coltivata come annuale. Preferisce un’esposizione piuttosto assolata, anche se nelle ore più calde questo può causare sofferenza sia alla pianta che ai frutti, quindi è consigliabile un leggero ombreggiamento. Il terreno deve essere ben fertilizzato con una moderata ma regolare irrigazione, da fare preferibilmente nelle prime ore del mattino o al tramonto.

La raccolta è fatta prevalentemente a mano

 

I COLORI E LE FORME DEL POMODORO

Nonostante quelli rossi sono i più diffusi e conosciuti, le bacche del pomodoro possono avere colorazioni differenti.

Si va dai colori più chiari come il bianco (white queen, white tomesol) a quelle di colore giallo (douce de Picardie, wendy, lemon), rosa (thai pink), arancioni (moonglow), verdi (green zebra). Ma attenzione alcune varietà, specialmente le più scure vengono ottenute con l’utilizzo di tecniche e OGM.

Anche le forme sono svariate: lunghi (San Marzano), rotondi e molto grossi (cuore di bue o beefsteak), a forma di ciliegia piccoli e tondi (ciliegino), in grappoli (reisetomaten), e anche cavi all’interno (tomate à farcir), piccoli e allungati (datterino)…

POMODORI SECCHI

La varietà di pomodoro utilizzata per ottenere questo prodotto agro-alimentare è soprattutto il San Marzano, ma buonissimo anche quello di ciliegino. I pomodori vengono raccolti quando sono maturi, puliti con cura, tagliati a metà nel senso della loro altezza, cosparsi di sale (e secondo alcune tradizioni con polvere di peperoncino) e lasciati essiccare al sole su telai di legno. Per evitare che l’umidità possa creare muffe, devono essere messi al riparo durante le ore notturne. Questa fase dura in genere una settimana. Quindi, quando risultano completamente disidratati, vengono risciacquati e sbollentati in una soluzione di acqua e aceto per sterilizzarli. L’essiccazione può essere ottenuta anche con un essiccatore elettrico ad aria o con un apparecchio solare.

A questo punto i pomodori essiccati vengono conservati sott’olio, con l’aggiunta di spicchi d’aglio, anche di mentaoriganocapperibasilico e peperoncino e per chi vuole un gusto in più anche formaggio. Dopo una conservazione di circa due settimane in un luogo fresco, la preparazione è pronta. 

I pomodori secchi sott’olio si preparano alla fine dell’estate per poterli gustare in tutto il periodo invernale.

PRINCIPI NUTRITIVI

Il frutto maturo è ricco di principi nutritivi, antiossidanti e sali minerali, a basso contenuto calorico, invece la versione essiccata e condita mantiene tutti i principi ma risulta più calorica.

Ricchi di licopene: un potentissimo antiossidante, fondamentale per contrastare l’invecchiamento precoce, poiché combatte i radicali liberi presenti nel nostro corpo.

Attivano il metabolismo: quest’azione è dovuta soprattutto all’apporto di proteine e al fosforo, che migliora la digestione e riequilibra l’assimilazione di zuccheri e grassi.

Utili in menopausa: grazie proprio al fosforo che, insieme al calcio compone l’idrossiapatite, il minerale primario per la strutturazione delle ossa.

Tris di antiossidanti antitumorali: il licopene, combinato con luteina e zeaxantina svolge un’azione di contrasto delle malattie tumorali e in particolare del cancro alla prostata. La luteina e la zeaxantina, proteggono inoltre i tuoi occhi da malattie degenerative legate all’età, come la cataratta.

Contrastano l’anemia: i pomodori secchi sono ricchi di ferro: circa 9 mg ogni 100g di prodotto commestibile.

Amici del cuore: il magnesio contenuto nei pomodori essiccati, è un minerale che regola i battiti cardiaci, riducendo in maniera naturale la pressione sanguigna.

Oltre a essere un alimento salutare, sono anche alleati della bellezza.

Infatti, grazie alla provitamina A, aiutano a tonificare i tessuti e a preservare l’elasticità cutanea, prevenendo la formazione di smagliature. Questa dote è particolarmente utile per chi sta seguendo una dieta dimagrante, in quanto scongiura questo inestetismo dovuto alla perdita dei chili in eccesso. Inoltre la provitamina A accelera il processo di guarigione cutaneo e contrasta la flaccidità della pelle.



I POMODORI IN CUCINA 

I pomodori freschi spesso vengono utilizzati per insalate o nella preparazione di salse e piatti cotti, come la pizza o come bevanda (succo o centrifugato di pomodoro).

Il succo di pomodoro con l’aggiunta di vodkatabasco, limone, sale e pepe, è la base per il “Bloody Mary”, un cocktail servito come aperitivo, chiamato “Virgin Mary” nella sua versione analcolica.

I pomodori secchi, mantengono tutte le proprietà del pomodoro fresco ma sono molto più saporiti, quindi il loro utilizzo nelle ricette da quel tocco in più, e spesso evita l’aggiunta di sale. 

Si possono gustare in tanti modi: per un rapido spuntino o un semplice antipasto, per preparare un originale pesto, primi e secondi piatti, nelle insalate, contorno fresco e succoso, per un panino imbottito dal gusto rustico, sono buoni anche da soli, inoltre sono comodi da conservare e gustare sempre.

Si possono ridurre a patè da spalmare per sfiziosi aperitivi o improvvisi languorini.

I pomodori sono sicuramente gli ortaggi che meglio rappresentano le ricette dell’estate e aiutano ad accendere la vostra fantasia e passione in cucina.

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