Pomodori secchi e “Capuliatu”

La tradizione e la ricetta originale

Le origini del Capuliatu sarebbero da attribuire al comune di Vittoria in provincia di Ragusa. Tra i luoghi di coltivazione del pomodoro, infatti, Vittoria è sempre stato quello con più produzione e tradizione, tanto da vantare oggi uno dei mercati ortofrutticoli più grandi d’Italia. Il Capuliatu nasce in un’epoca in cui le tecnologie di conservazione della salsa di pomodoro e la coltivazione del pomodoro in serra non erano ancora all’ordine del giorno. La ricetta si diffuse rapidamente in tutta la provincia e in tutta l’isola. A causa della mancanza di pomodori durante l’inverno, venivano essiccati e lavorati durante l’estate, per poi venire utilizzati durante le stagioni fredde e per tutto l’anno.

Aglio, olio extra vergine di oliva e Capuliatu sono utilizzati nell’originale pasta con Capuliatu, con aggiunta di basilico o prezzemolo alla fine (elementi che, però, un tempo non erano facilmente reperibili in inverno). Può essere arricchito con pane abbrustolito a pezzetti e formaggio grattugiato per renderlo ancora più invitante. I formati di pasta più lunghi, in particolare gli spaghetti, sono da preferire perché assorbono più sapore dal sugo. Per un pasto delizioso e genuino, il pane può essere farcito con Capuliatu, olio extra vergine di oliva, formaggio, origano o basilico, acciughe e peperoncino.

Fai da te con questi ingredienti

• 150 g di pomodori secchi (circa una tazza)
• uno spicchio d’aglio
• un pizzico di pepe di Caienna o pezzetti di peperoncino rosso
• Foglie di basilico, fresche
• Olio di Oliva (Extravergine)

Procedura

In una piccola casseruola, unite mezzo bicchiere di aceto di vino bianco con una tazza d’acqua e portate a ebollizione. Aggiungete i pomodori secchi e cuocete per 2 minuti, quindi togliete dal fuoco e mettete da parte per 5 minuti. Usando della carta assorbente, scolate e asciugate i pomodori.

Una volta asciutti, uniteli agli altri ingredienti in un mixer o robot da cucina e fatte frullare fino a quando il composto sarà tritato e cremoso ma non troppo liscio. Dovrebbe essere composto ancora da piccoli pezzi.

Alcuni cuochi sia di ristoranti che casalinghi, preferiscono tritare gli ingredienti a mano invece di usare un robot da cucina. 

Riempite con il tritato a metà un barattolo di vetro sterilizzato, spingete verso il basso con un cucchiaio per eliminare l’aria, versate sopra l’olio d’oliva per coprire e conservarlo meglio, chiudete bene e conservate in un luogo fresco o in frigorifero. (OPPURE, usatelo subito, perché un piccolo assaggio potrebbe andare a finire col spalmarlo sul pane e metterlo nella pasta finché non è finito tutto!)